Gnatologia

Gnatologia Pagani Lauro

La Gnatologia studia la fisiologia, la patologia e le funzioni della mandibola (masticazione, deglutizione, fonatoria, posturale) e pertanto, studia i rapporti tra i mascellari, i denti, le due articolazioni temporo-mandibolari, i muscoli che muovono i mascellari e il sistema nervoso che comanda quei muscoli, compresa la lingua.

Il termine «occlusione» si riferisce letteralmente ai contatti tra i denti delle arcate antagoniste sia in una posizione statica che dinamica. Per «gnatologia» si intende lo studio di tutti gli organi o apparati che dal lato fisiologico o patologico possono essere collegati all’occlusione dentaria.

La terapia gnatologica consiste nel ristabilire i normali rapporti fra condilo mandibolare, disco articolare e fossa glenoide. Pertanto è la posizione mandibolare reciprocamente al cranio che fa la differenza tra successo ed insuccesso. Allo scopo servono manufatti prevalentemente di resina e metallo (bite) che riposizionano la mandibola producendo allo stesso tempo un rilassamento muscolare dei muscoli masticatori e di tutti gli altri muscoli interessati.

Una volta eliminate le contratture si procede alla terapia di stabilizzazione dei risultati, che può prevedere la correzione occlusale per apposizione, per sottrazione o per modifica tramite ausili che possono andare da un semplice molaggio selettivo per eliminare interferenze (a volte causate da restauri malposti), ad un ripristino delle corrette altezze tramite onlays, corone o delle edentulie tramite protesi, infine si possono modificare posizioni dentali tramite ortodonzia.

Esistendo molte scuole gnatologiche, i mezzi terapeutici possono variare, anche se è piuttosto costante il ricorso a placche occlusali (di svincolo/rilassamento o “bite planes”, indendate, ortotici, di ricattura menisco, protettive etc…). Se la terapia non ha successo si può quindi ritentare con altra metodologia, solo in caso di permanenza di problemi interni alle articolazioni e come ultima spiaggia, previa diagnosi strumentale (risonanza magnetica nucleare e più raramente tomografia assiale computerizzata delle articolazioni temporo-mandibolari), si può abbandonare la gnatologia per ricorrere a chirurgia più o meno invasiva in base al grado di gravità del problema (lavaggi intra-articolari, chirurgia endoscopica, chirurgia ATM (articolazione temporo-mandibolare) classica.

Dott. Giovanni Pentangelo
Odontoiatra - Specialista in Chirurgia Orale